.
Il problema della prevenzione e della diagnosi dei dolori, delle artrosi, delle ernie e delle neuropatie periferiche rappresenta la prima causa degli interventi chirurgici ortopedici, delle applicazioni di protesi articolari, delle invalidità fisiche e della perdita di mobilità della popolazione.
La mancanza di un adeguato servizio sanitario dedicato alla prevenzione e alla diagnosi di queste malattie è un problema estremamente sentito dalla società, in quanto rappresenta la prima causa dell'erogazione di esami diagnostici in ritardo, inappropriati o non necessari, e questo provoca, a cascata, l'eccessivo consumo di farmaci antidolorifici da parte della popolazione, i sovraccarichi di lavoro del personale sanitario e le lunghe liste di attesa dei sistemi sanitari e, ovviamente, si traduce nella somministrazione alla popolazione di cure farmacologiche, fisiche e chirurgiche in ritardo, errate, o inutili.
Il problema della prevenzione e della diagnosi dei dolori e delle malattie muscoloscheletriche è così sentito dai sistemi sanitari pubblici che essi dedicano ingenti risorse economiche per fornire un servizio in grado di soddisfare le esigenze della popolazione per ritrovarsi, comunque, a dover convivere con un sentimento diffuso di insoddisfazione e di sfiducia e con le critiche dei mezzi di informazione.
IL PROBLEMA MEDICO
È un fatto noto che il più grande ostacolo alla prevenzione e alla diagnosi dei dolori e delle malattie muscoloscheletriche è rappresentato dalle loro numerosissime e possibili origini. Un dolore, infatti, può originare da molte e diverse patologie muscoloscheletriche e la causa di essi potrebbe essere nelle articolazioni, nei nervi, nei muscoli, nelle vene e nelle arterie e, inoltre, un dolore che il paziente avverte a livello muscoloscheletrico potrebbe, invece, essere provocato da una malattia degli organi interni.
Molto spesso per comprendere veramente l'origine di un dolore occorrerebbe analizzare un numero elevato di strutture anatomiche del corpo e questo è un compito molto difficile da eseguire, in quanto richiederebbe l'elaborazione di una grande quantità di informazioni eterogenee e multidisciplinari che si tradurrebbero in dei tempi di esame molto lunghi e nella necessità di avere la contemporanea presenza di numerosi medici di differenti specialità, due requisiti questi che comporterebbero degli sforzi organizzativi e dei costi economici che sarebbero assolutamente insostenibili per i pazienti e per i professionisti sanitari, ma anche per le strutture sanitarie e per i sistemi sanitari nazionali.
Pertanto, la diagnosi dei dolori e delle malattie muscoloscheletriche eseguita dai sistemi sanitari è una sorta di compromesso tra ciò che sarebbe necessario fare e ciò che si può ragionevolmente fare.
LE DIAGNOSI DISPONIBILI
La prevenzione e la diagnosi dei dolori e delle malattie muscoloscheletriche soffrono della carenza di strumenti diagnostici ad essi dedicati e i pochissimi disponibili sono esami di tipo osservazionale effettuati tramite la somministrazione al paziente di domande e di esami di tipo posturale, palpatori e di movimento indotto.
Gli esami di laboratorio sono poco utili nella prevenzione e nella diagnosi dei dolori e delle malattie muscoloscheletriche e questo perché l'origine di questo tipo di patologie è di tipo principalmente meccanico ed è scarsamente misurabile da essi ma, in ogni caso, occorre ricordare che gli esami di laboratorio sono dei parametri statistici e questo significa che non possono essere usati per fare diagnosi in una singola persona a causa del fatto che ognuno ha una propria storia clinica e si trova sempre in una situazione personale e medica che lo rende diverso dalle altre persone e, inoltre, va detto che gli esami di laboratorio sono per loro natura, dei parametri fortemente instabili, poco affidabili e dipendenti da numerose variabili e devono essere interpretati dai medici affinché diventino delle diagnosi.
L'unica soluzione disponibile è rappresentata dalle visite specialistiche eseguite dai professionisti sanitari, le quali possono essere certamente di aiuto, tuttavia, il problema risiede nel modo in cui sono organizzati i sistemi sanitari pubblici e privati e la formazione del personale sanitario: essi, infatti, non sono concepiti per rispondere alle esigenze mediche di particolari categorie di malattie e di pazienti, ma piuttosto, sono strutturati per erogare esami strumentali e visite mediche specialistiche che rispondono a dei quesiti clinici ben precisi e che riguardano delle singole malattie, ma non sono adatti per gestire problemi medici che richiedono un approccio diagnostico molto più complesso e che prevedono l'elaborazione di grandi quantità di informazioni eterogenee e multidisciplinari, e la prevenzione e la diagnosi dei dolori e delle malattie muscoloscheletriche possiedono tutte queste caratteristiche di complessità.
Ed effettuare delle diagnosi di tale complessità richiederebbe degli sforzi organizzativi ed economici insostenibili per qualsiasi sistema sanitario e, in ogni caso, avrebbe dei costi che la renderebbero comunque poco accessibile alla popolazione.
Per quanto riguarda i progressi ottenuti dalla ricerca medico-scientifica nella prevenzione e nella diagnosi dei dolori e delle malattie muscoloscheletriche bisogna ammettere che ha prodotto ben pochi risultati applicativi, e uno dei motivi principali è da attribuire alla natura stessa di questi studi, i quali tendono ad allontanarsi dalla ricerca di tipo clinico e a concentrarsi sugli aspetti biologici, metabolici o nutrizionali, fino ad arrivare ad assumere una forte connotazione di tipo ingegneristico o statistico o, all'opposto, di tipo psicologico ed emotivo.
E per quanto riguarda i risultati ottenuti dalla tecnologia medica nella prevenzione e nella diagnosi di questo tipo di problemi di salute, occorre dire che essa non ha finora prodotto degli strumenti capaci di supportare i professionisti sanitari nei processi di interpretazione delle informazioni cliniche e di formulazione di diagnosi mediche, e questo perché gli strumenti matematici e statistici dell'ingegneria informatica e dell'intelligenza artificiale tradizionale sono inadeguati per un tipo di attività che richiede l'elaborazione e la gestione di una grande quantità di informazioni mediche che non sono di tipo quantitativo, non sono, cioè, delle informazioni che provengono da misurazioni o da calcoli ma sono, al contrario, informazioni di tipo qualitativo, vale a dire che provengono da descrizioni e da classificazioni estremamente eterogenee, espresse in numerosi e differenti linguaggi specialistici, basate sulle interpretazioni soggettive e collettive e che comportano, per chi le esegue, delle responsabilità personali di tipo scientifico, etico, civile e penale.
LE CONCLUSIONI
La conclusione è che, ad oggi, i pazienti che necessitano di una prevenzione o di una diagnosi che individui il loro problema di dolore e la presenza di eventuali malattie muscoloscheletriche non ricevono le risposte appropriate ai loro problemi di salute e, di fatto, possono attendere molti anni prima di ottenere la diagnosi e la cura adeguate, o possono non riceverle mai, e sono costretti a spendere molti soldi in visite mediche di svariati specialisti e a subire le conseguenze negative sulla loro salute causate dai dolori, dalle ernie e dalle artrosi curati in ritardo, curati male, o non curati, conseguenze che possono essere anche molto serie, come la convivenza con dei dolori cronici fortemente invalidanti e la necessità di assumere numerosi farmaci antidolorifici e di sottoporsi a degli interventi chirurgici, all’innesto di protesi o a dei lunghi periodi di riabilitazione, fino a rischiare di sviluppare malattie ancora più serie e di perdere parzialmente o totalmente le capacità di movimento e l'autonomia.
Bibliografia
1. El-Tallawy SN, Nalamasu R, Salem GI, LeQuang JAK, Pergolizzi JV, Christo PJ. Management of Musculoskeletal Pain: An Update with Emphasis on Chronic Musculoskeletal Pain. Pain Ther. 2021 Jun;10(1):181-209. doi: 10.1007/s40122-021-00235-2. Epub 2021 Feb 11. PMID: 33575952; PMCID: PMC8119532.
2. Lentz TA, Harman JS, Marlow NM, Beneciuk JM, Fillingim RB, George SZ. Factors associated with persistently high-cost health care utilization for musculoskeletal pain. PLoS One. 2019 Nov 11;14(11):e0225125. doi: 10.1371/journal.pone.0225125. PMID: 31710655; PMCID: PMC6844454.
3. Traeger AC, Henschke N, Hübscher M, Williams CM, Kamper SJ, Maher CG, et al. Estimating the Risk of Chronic Pain: Development and Validation of a Prognostic Model (PICKUP) for Patients with Acute Low Back Pain. PLoS Med. 2016;13: e1002019 10.1371/journal.pmed.1002019
4. Lentz TA, Harman JS, Marlow NM, George SZ. Application of a Value Model for the Prevention and Management of Chronic Musculoskeletal Pain by Physical Therapists. Phys Ther. 2017;97: 354–364.